Per procedere alla diffida in caso di occupazione spazi condominiali occorre presentare uno specifico modulo. Solo in questo modo si potrà obbligare il condomino allo sgombro immediato di tutti gli oggetti di sua proprietà che siano stati posti in maniera illegittima nel vano condominiale. 

Un’azione che deve avere creato pregiudizio agli altri condomini. Ma prima di arrivare alla presentazione del modulo, come comportarsi? Si ricorda che quella dell’occupazione illegittima degli spazi comuni condominiali è una delle maggiori cause che scatena liti condominiali: gestire la situazione gradualmente, in maniera pacifica e con l’ausilio di un affidabile e capace amministratore di condominio a Roma è sicuramente il primo passo da seguire per far rispettare i propri diritti, mantenendo il quieto vivere in condominio.

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Quando si verifica l’appropriazioni di parti comuni condominiali

L’occupazione di spazi comuni condominiali si verifica ogni volta che un condomino occupa uno spazio condominiale non permettendo ad altri di utilizzarlo.

Si tratta di zone su cui tutti i condomini hanno un eguale diritto di utilizzo, senza il vincolo della quota millesimale posseduta o della percentuale in cui si contribuisce alle spese condominiali.

Ci sono alcuni casi specifici in cui si verifica un’occupazione abusiva di spazi condominiali. In particolare, menzioniamo i casi più frequenti: 

  • Un condomino deve fare i lavori presso la sua abitazione ed occupa tutto il cortile condominiale con sacchi e attrezzatura 
  • Un condomino parcheggia la sua auto nel cortile che è solo per il passaggio 
  • Il condominio che ripone la bici sul pianerottolo o nelle vicinanze del vano ascensore
  • Violazione della privacy con installazione di telecamere che puntano verso la propria abitazione 

In tutti questi casi, sono previsti degli interventi specifici, che mirino a ripristinare la situazione ottimale di convivenza tra i vari condomini. 

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Quando e in che modo avanzare una diffida per occupazione spazi condominiali

A regolare la diffida per occupazione degli spazi condominiali è lart. 1130 del Codice Civile, il quale incarica l’amministratore di condominio a dover disciplinare l’uso delle cose comuni e la loro fruizione.

Un’azione da condurre in modo tale che ogni condomino possa fruire dei servizi nella maniera migliore e senza essere sottoposto a limitazioni. 

Nell’ipotesi in cui si arrivi a giudizio, è proprio l’amministratore a rappresentare i singoli condomini senza che sia prevista una specifica autorizzazione dell’assemblea di condominio. In altre parole, è possibile affermare che il condomino che vuole procedere a presentare una diffida occupazione spazi condominiali si dovrà rivolgere all’amministratore, il quale, prima della diffida scritta, convocherà il condomino reo dell’occupazione. 

Tutti i passaggi da seguire

La lettera che verrà inviata dall’amministratore di condominio per la convocazione, serve a specificare che il comportamento tenuto dal condomino è illecito e reca pregiudizio circa il godimento degli spazi da parte degli altri condomini. Proprio alla luce di questo è tenuto a sgombro immediato degli oggetti di sua proprietà presenti nel vano condominiale. 

Sempre sulla stessa lettera di richiamo l’amministratore di condominio andrà a specifiche che, nel caso in cui non si abbia veloce riscontro e il comportamento perpetui nel tempo, il condomino che ha posto denuncia sarà libero di procedere in maniera legale, nelle opportune sedi, in modo tale da ottenere in maniera coercitiva lo sgombro dello spazio in questioni. 

Quindi solo dopo la convocazione bonaria, si potrà procedere all’invio della lettera di diffida, che dovrà essere inviata per mezzo raccomanda con avviso di ricevimento per provare la data in cui è stata consegnata.