Il decoro architettonico di un condominio, ossia, l’aspetto estetico della struttura determinata da ciascuna delle parti che lo compongono, è tutelato dall’art. 1120 del Codice Civile, che impone il divieto di alterazione dello stesso, considerandolo un bene comune da preservare. Anche in questo caso, la legge è molto chiara e definisce senza mezzi termini la necessità di preservare il decoro condominiale, ossia, di rispettare l’aspetto originario dell’edificio, a prescindere dalla sua data di costruzione. Per questo motivo, è opportuno che i condomini conoscano non solo i propri diritti ma anche i propri doveri e non impongano modifiche autonome che possano danneggiarlo.

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Alterazione decoro architettonico: cosa s’intende con questa espressione?

Il Codice Civile offre una definizione ben chiara di decoro architettonico e, al contempo, vieta senza mezzi termini tutte le azioni che determinano una violazione dello stesso. Secondo quanto stabilito dalla legge, è definibile decoro architettonico tutto ciò che contribuisce a donare a un determinato aspetto a un edificio.

Data l’importanza di rispettare il decoro condominiale, quindi, è indispensabile che gli stessi abitanti dello stabile rispettino le caratteristiche originarie dell’edificio, seguendo specifiche indicazioni.

Non è possibile, quindi, agire determinando una modifica strutturale di una parte del condominio o procedere con piccoli cambiamenti senza che ciò sia consentito dal Regolamento Condominiale

Anche variazioni minime e definibili innocue potrebbero, infatti, determinare l’alterazione del decoro architettonico.

La scelta di un pavimento dissonante per il balcone rispetto a quello di  uso comune o un colore diverso delle tende solari rispetto a quello prescelto per il condominio, possono compromettere l’estetica dell’edificio e sono da considerarsi, in definitiva, delle violazioni al decoro architettonico.

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Decoro architettonico condominio: come agire in caso di violazione? 

Può capitare non di rado, che i condomini non rispettino le norme per una civile convivenza e finiscano per modificare l’aspetto delle aree a disposizione dell’edificio.

Alterare il decoro condominiale, infatti, potrebbe essere molto più semplice di quanto si pensi.

Basta una piccola modifica non autorizzata o un cambiamento di design degli esterni, affinché si verifichi una violazione. Per questa ragione, prima di procedere in autonomia sarebbe opportuno conoscere nel dettaglio il Regolamento Condominiale e cosa dice la legge.

Qualora la violazione sia stata già attuata, quindi, si può parlare di abuso e il condomino responsabile compie un illecito.

Come tale, può essere a seconda della gravità, denunciato dagli stessi condomini o dall’amministratore condominiale chiamato a intervenire a nome della maggioranza. In caso di denuncia, i condomini devono apportare le giuste prove che dimostrino l’avvenuta modifica. Dopo aver raccolto tutto il materiale, il giudice stabilirà se l’intervento è di un’entità tale da compromettere davvero il decoro condominiale.

Non solo: egli dovrà stabilire se tali modifiche rappresentano una novità o meno. Nel caso in cui, infatti, in passato fossero già state apportate innovazioni del genere, il condomino non potrà essere accusato di nessun illecito.

In caso di condanna, il proprietario potrebbe essere chiamato a risarcire il condominio o a ripristinare lo stato originario della parte modificata.