A chi non è mai capitato, in qualità di proprietario, inquilino o delegato, di partecipare ad un’assemblea di condominio? Si tratta dell’organo preposto a deliberare e decidere sulle varie attività della vita condominiale e servizi connessi: fondamentale, dunque, quando si vive in uno stabile con più unità immobiliari. Al termine di ogni assemblea condominiale viene approvata una delibera. Non sempre ciò che è stato deliberato in assemblea viene accettato da tutti i presenti e, nell’articolo che segue, mostreremo i dettagli su cosa significa e come effettuare un’impugnazione della delibera condominiale, ricordandovi che, se il vostro condominio capitolino necessiti di un nuovo ed affidabile amministratore di condominio a Roma, Condominio Chiaro è la risposta perfetta a ciò che state cercando.

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Cos’è una delibera condominiale

La delibera condominiale costituisce l’insieme di tutte le decisioni prese durante l’assemblea, caratterizzate dal principio di obbligatorietà per tutti i condomini, anche se assenti oppure dissenzienti.

I provvedimenti deliberati, infatti, sono vincolanti e devono essere adottati indiscutibilmente da tutti i condòmini.

Impugnazione delle delibere assembleari: quando farla e perché

Come comportarci se non eravamo presenti all’ultima assemblea condominiale e riteniamo che sia stato adottato un provvedimento in contrasto con il regolamento condominiale o con la legge?

L’unica soluzione è la impugnazione della delibera condominiale: un’azione attraverso la quale ogni condomino può richiedere l’annullamento della delibera direttamente all’autorità giudiziaria.

Tuttavia, prima di procedere alla impugnazione delle delibere assembleari, occorre ricordare che la recente legislazione ha introdotto il cosiddetto tentativo di conciliazione.

Il condomino che intende adire le vie legali ha l’obbligo dunque di effettuare, preventivamente, un tentativo di conciliazione davanti ad un ente riconosciuto dal Ministero della Giustizia.

Se non si giunge ad un accordo, è possibile procedere alla notifica dell’atto per la impugnazione del verbale dell’assemblea condominiale.

Di seguito vi mostreremo ulteriori dettagli su come impugnare una delibera condominiale.

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Come impugnare la delibera condominiale: modalità e tempistiche

L’art. 1137 del c.c. disciplina la impugnazione del verbale dell’assemblea condominiale stabilendone i tempi ed i modi.

Per quanto riguarda la tempistica, è necessario distinguere due tipi di delibere viziate:

  • delibere nulle
  • delibere annullabili

Le delibere nulle sono caratterizzate da un grave contrasto con la legge o il regolamento condominiale: esse possono essere impugnate da chiunque ne abbia interesse e non sono sottoposte ad alcun vincolo temporale.

Le delibere annullabili, invece, sono quelle il cui vizio è più lieve: un esempio ne sono le delibere in cui non è stata raggiunta la maggioranza necessaria all’approvazione. Tali delibere possono essere impugnate esclusivamente dal condomino astenutosi, assente o contrario.

Il tempo utile è di 30 giorni dalla data di deliberazione, ovvero, da quella della comunicazione al condomino non presente.

La impugnazione della delibera assembleare può essere effettuata conferendo l’incarico ad un legale, il quale potrà decidere di:

  • depositare un ricorso presso la cancelleria del Tribunale competente
  • fare una citazione, mediante atto, davanti ad un Giudice Civile

Entrambe le modalità devono essere notificate all’amministratore.

Va ricordato, infine, che la impugnazione della delibera assembleare non ne interrompe o sospende l’esecutività, a meno che non sia l’autorità giudiziaria a deciderlo, in attesa della pronuncia della sentenza.