Le infiltrazioni d’acqua sono una delle cause più comuni che possono verificarsi in un’abitazione. Ma come funziona se il danno avviene in una casa sita in un condominio? A chi tocca pagare le spese? Le situazioni variano a seconda di dove proviene la causa e da altri fattori che permettono di determinare a chi tocca pagare i danni. Noi di Immobilstudio, gestiamo da molto tempo l’amministrazione condominiale a Roma e siamo esperti del settore. Pertanto, in questo articolo vogliamo spiegare maggiori dettagli sulle infiltrazioni d’acqua, una realtà che spesso genera molti dissapori e incomprensioni.

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La regola generale che disciplina i casi di infiltrazioni d’acqua

Di norma, per stabilire a chi tocca pagare i danni delle infiltrazioni d’acqua quando si vive in condominio, si applica una regola generale: il responsabile dei danni è il soggetto che ha la custodia del bene danneggiato.

In questo caso, se le infiltrazioni sono dovute alla rottura di una tubatura condominiale o di qualsiasi altro bene comune, ad esserne responsabile è il condominio. Dovrà, infatti, essere questo a farsi carico dei lavori di ripristino, risarcendo i danni arrecati ad arredi, mobili e quant’altro.

La regola specifica anche un ulteriore dettaglio: il condominio deve risarcire anche i costi sostenuti per l’affitto dell’abitazione in cui il condomino si è dovuto trasferire causa invivibilità della propria abitazione.

Questi casi, purtroppo, accadono spesso. Il motivo principale risulta essere la scarsa ed inadeguata manutenzione. Tra due abitazioni comunicanti, ad esempio, sono inevitabili le infiltrazioni d’acqua provenienti dall’intercapedine.

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Come comportarsi in ogni caso

Nel caso il danno delle infiltrazioni d’acqua sia dovuto alle tubature bisogna tenere presente che:

  • le tubature di adduzione appartengono al condominio fino a quando non incontrano i contatori dei singoli condomini
  • le tubature di scarico appartengono al condominio fino a quando non si collegano con i tubi dei vari appartamenti

Invece, nel caso vi siano infiltrazioni dai muri perimetrali, bisogna precisare che questi sono da considerare  parti comuni. Il condominio, quindi, risponde sempre dei danni relativi.

L’unica escamotage che potrebbe essere avanzata è quella di dimostrare che le infiltrazioni siano dovuti ad eventuali difetti di costruzione.
Se questo dovesse corrispondere al vero, si può avanzare un risarcimento dei danni subiti, direttamente al costruttore.  Questo risarcimento, però, può essere richiesto entro dieci anni dai lavori ultimati dalla ditta che li ha eseguiti.

Un altro caso, che si verifica spesso purtroppo, è quello delle infiltrazioni d’acqua sulla terrazza a livello. In questo caso, bisogna tenere in considerazione che, anche se la terrazza è di proprietà di un singolo condomino, egli ha tuttavia delle responsabilità nei confronti di coloro che abitano negli appartamenti  inferiori.

Se le infiltrazioni sono causate, invece, da una scarsa manutenzione del lastrico solare situato in cima all’edificio, i danni arrecati agli appartamenti sottostanti saranno risarciti da tutti i condomini.

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Quando è il singolo condomino a dover pagare i danni

Come abbiamo appena visto, dunque, se i danni da infiltrazioni sono causati dalle parti comuni ne risponde direttamente il condominio.

Nel caso in cui, però, il danno delle infiltrazioni d’acqua proviene dalle tubature di proprietà del singolo condomino, a risponderne è proprio quest’ultimo.

Solo nel caso in cui riesca a dimostrare che il danno è dovuto a causa “non di sua pertinenza”(come, ad esempio, un evento imprevedibile), non è tenuto a corrisponderne personalmente, ma devono partecipare tutti i condomini.