Come ogni persona fisica, anche tutti condomini necessitano di un codice fiscale. Per poter svolgere il proprio lavoro, infatti, un amministratore di condominio a Roma, come in qualsiasi altra città d’Italia, deve obbligatoriamente richiederlo. Nel seguente articolo, spiegheremo più dettagliatamente a cosa serve questo codice fiscale e come bisogna procedere per una richiesta codice fiscale condominio.

Caratteristiche salienti del codice fiscale in condominio con amministratore o minimo
Il codice fiscale in condominio amministrato da un professionista o autogestito dai proprietari dei singoli appartamenti, se di dimensioni “minime” (due proprietari) o “piccolo” (non superiore a 8 condòmini, oltre i quali scatta la prescrizione di avere un amministratore), ha sempre e comunque le medesime caratteristiche: lunghezza di 11 caratteri esclusivamente numerici (a differenza degli alfanumerici attribuiti alle persone fisiche).
Scopriamo che cosa indicano gli 11 numeri presenti in questo codice fiscale:
- I sette iniziali indicano il condominio
- I seguenti tre l’ufficio territoriale dell’agenzia delle entrate
- Il carattere finale è impiegato come elemento di controllo
L’obbligatorietà del codice fiscale è stata introdotta, per tutti i condomini, da un decreto del presidente della repubblica risalente all’anno 1976 (DPR 2.11.1976 n° 784).
Richiesta codice fiscale condominio
Per ottenere il codice fiscale ex novo, variarlo, modificarlo o cessarne la validità, secondo le sue proprie esigenze, l’amministratore, (ai sensi dell’articolo 1130 n.5 del codice civile che demanda a lui l’esecuzione degli adempimenti fiscali connessi alla gestione del condominio) deve presentare domanda compilando il modello AA5/6 dell’Agenzia delle Entrate.
Tramite questo modello è possibile comunicare:
- variazione dati
- avvenuta fusione
- concentrazione
- trasformazione
- estinzione soggetti diversi dalle persone fisiche
Dopo averlo compilato, questo modulo deve essere consegnato in due copie originali presso il locale ufficio territoriale della stessa, oppure, deve essere spedito (una sola copia originale, in tal caso) tramite posta raccomandata con ricevuta di ritorno.
l codice fiscale in condominio “minimo” o “piccolo” e, quindi, senza obbligo legale di amministratore, può essere richiesto, con le stesse modalità, da un qualsiasi condomino proprietario di appartamento che voglia assumersi, di sua spontanea iniziativa, tale incarico.

Adempimenti accessori alla richiesta del codice fiscale in condominio
Nella compilazione del modello di domanda AA5/6 si fa obbligo di specificare il “codice attività” (altrimenti noto come CODICE ATECO) che corrisponde, nella stragrande maggioranza dei casi, a 97.00.00 designante “Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico”.
Ne fanno eccezione alcune situazioni particolari e rare, in cui il condominio esercita attività di natura commerciale che esulano dalle sue funzioni ordinarie e necessitano di apertura di partita iva.
Cosa accade a seguito della richiesta avanzata
Se la domanda è consegnata di persona dal richiedente, oppure, da soggetto autorizzato con apposita delega, l’attribuzione del codice fiscale è usualmente contestuale e immediata.
Variabili, invece, sono i tempi se la domanda è spedita tramite il servizio postale.
Quanto costa?
Il servizio è totalmente gratuito
Cosa si rischia a non avere un codice fiscale per il condominio?
Per i condomini senza codice fiscale è prevista una sanzione che va:
- da 200 euro (sanzione minima)
- a 2000 euro (sanzione massima)
Questa sanzione è stabilita dall’articolo 13 del D.P.R. 605/1973.
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