Quando viene stipulato un contratto di locazione, il locatore e l’inquilino, oltre a quelle previste per forza di legge, attestano ogni spesa che compete all’uno o all’altro. È, quindi, sul contratto che, solitamente, viene indicato o l’importo delle spese condominiali che saranno a carico dell’inquilino o, almeno, quali sono i criteri per la ripartizione. In molti casi, però, questa precisazione viene tralasciata e bisogna rifarsi alle direttive generiche fissate dalla normativa. Per fare chiarezza sull’argomento, nel seguente articolo, un nostro esperto amministratore di condominio a Roma, vi mostrerà cosa succede in questi casi e come avviene, dunque, la ripartizione delle spese condominiali tra inquilino e proprietario.

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Disposizioni di legge sulla ripartizione delle spese condominiali tra inquilino e proprietario

Il primo punto da mettere in evidenza a proposito della ripartizione delle spese condominiali tra inquilino e proprietario è che un inquilino deve pagare la parte che gli spetta al locatore e non all’amministratore dello stabile.

Sarà, poi, il proprietario a tenere i rapporti con l’amministrazione e a rispondere nei confronti del condominio.

Se nel contratto non è chiaramente indicata la ripartizione delle spese, occorre tenere in considerazione ciò che prevede la legge e cioè che, in generale, le spese per la manutenzione ordinaria e quelle per le forniture di acqua, luce, riscaldamento e condizionamento, spettano all’inquilino.
Le spese, invece, effettuate per la manutenzione straordinaria e la sostituzione di parti, sono di competenza del proprietario dell’immobile.

Dettagli per una corretta ripartizione delle spese condominiali tra inquilino e proprietario

Vediamo, più in dettaglio, quali sono i criteri adottati per la ripartizione.

Spettano al locatore:

  • Le spese per la sostituzione integrale o per l’installazione di impianti idrici, sanitari e di riscaldamento
  • Tutte le spese per la messa a norma e l’adeguamento alle diverse direttive per gli impianti dei servizi
  • Le spese per il compenso dell’amministratore
  • I costi sostenuti per l’acquisto e la messa in terra di piante e fiori
  • L’installazione o la sostituzione degli arredi condominiali

Spettano all’inquilino:

  • Le spese effettuate per la manutenzione ordinaria e per i consumi dell’impianto di riscaldamento, di condizionamento e di illuminazione.
  • Tutti i costi sostenuti per le revisioni periodiche
  • Ogni tipo di spesa effettuata per l’utilizzo di un servizio o di un impianto
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Domande comuni a proposito della corretta ripartizione delle spese

Ecco di seguito alcune delle domande più frequenti che vengono poste per una maggiore chiarezza sulla ripartizione delle spese tra inquilino e proprietario.

  1. Si è rotta una tapparella. Chi deve pagare la riparazione?
    Si tratta di un’operazione di piccola e ordinaria manutenzione: spetta all’inquilino
  2. “Deve essere installato il salvavita sull’impianto elettrico. Chi deve pagare?
    È straordinaria manutenzione e spetta al proprietario.
  3. Si è fessurato un tubo che fa parte dell’impianto sanitario del bagno. L’idraulico sostiene che il danno deriva da un uso eccessivo di acido muriatico utilizzato per la pulizia profonda.
    La spesa è, ovviamente, a carico dell’inquilino.
  4. In un appartamento ammobiliato e provvisto di elettrodomestici, la lavatrice ha subito un guasto a causa della presenza eccessiva di calcare. Chi ha l’obbligo di pagare la riparazione?
    Poiché si tratta di un danno causato dall’incuria dell’inquilino, che ha omesso di provvedere alla normale pulizia, la spesa per la riparazione sarà a suo carico.