Non è raro il caso in cui in uno stabile sorgano problemi di condominio di varia natura a causa di liti tra i proprietari che vi abitano all’interno. Molteplici problemi condominiali possono trovare una rapida risoluzione, soprattutto, quando c’è la volontà di trovare una risposta reale al problema, magari semplicemente chiedendo l’intervento mediatore dell’amministratore di condominio. Infatti, spesso affidarsi ad un buon amministratore di condominio a Roma può essere determinante nel risolvere queste spiacevoli circostanze. Altre volte, purtroppo, non è così e i problemi di condominio richiedono l’intervento di un avvocato per risolvere la controversia in atto. Nel seguente articolo, troverete maggiori dettagli e informazioni su questo specifico argomento.

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Il diritto condominiale

Si tende a parlare di diritto condominiale quando si fa riferimento alle norme che regolano la convivenza in un condominio dove sono presenti proprietà private e altre comuni la cui gestione non è sempre semplice.

Può capitare che i condomini non si accordino, ad esempio, sull’uso delle aree comuni o sulla loro ristrutturazione: capire come si agisce quando si rifà il tetto condominiale o chi si occupa del rifacimento delle facciate possono essere motivi di lite, oppure, possono nascere cause quando un soggetto intende apportare modifiche alla sua proprietà ma gli altri residenti non danno l’assenso.

Seguendo la normativa del diritto condominiale è possibile capire chi ha ragione e chi no. E, applicando la normativa italiana, si decide dunque quale comportamento occorre assumere per risolvere il problema condominiale.

Cosa dice la giurisprudenza per risolvere le liti condominiali

Dal 2013 i condomini che vogliono risolvere una questione tra loro o fare causa all’amministratore devono, innanzitutto, provare a risolvere il problema in via extragiudiziale, senza rivolgersi al giudice e ricorrendo alla conciliazione.

Con questa soluzione si cerca di mediare tra le parti che devono accettare un accordo e, in questi casi, non serve la presenza obbligatoria di un avvocato, sebbene possano averlo.

In caso di mancata conciliazione, si va in giudizio e in questo caso sono obbligatorie la figura del giudice e degli avvocati che agiranno tramite processo legale.

Oltre alla conciliazione, le parti possono ricorrere all’arbitrato: in questo caso possono scegliere un organo monocratico, ovvero, con un solo arbitro o un collegio arbitrale, in cui sono presenti tre arbitri.
L’arbitraggio ha un valore giuridico valido quanto la sentenza di un tribunale ordinario, pur evitando il fatto di presentarsi in tribunale.

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Le cause più frequenti che richiedono l’intervento di un avvocato condominiale

Quando l’intervento dell’amministratore non è sufficiente a risolvere la controversia, è necessario affidarsi ad un avvocato esperto di diritto del condominio.

Le cause più frequenti, inerenti alle questioni condominiali, riguardano le liti sia attive, sia passive che possono presentarsi in un condominio:

  • Le liti attive hanno luogo quando l’azione legale è intrapresa dal condominio e dunque, dall’amministratore stesso, oppure, dall’assemblea condominiale secondo l’art. cod. civ. 1131
  • si parla di liti passive quando la legittimazione ad agire è affidata all’assemblea condominiale secondo l’art. cod. civ. 1136

Tra i tanti motivi che possono scaturire le liti condominiali, ne esistono alcuni particolarmente frequenti come, ad esempio:

  • rumori molesti
  • ripartizione delle spese
  • l’uso di parti comuni
  • il recupero credito morosi

Generalmente la mediazione di un buon amministratore basta a risolvere la controversia: esperienza, affidabilità e carisma sono qualità efficaci nella maggior parte dei casi.

Dunque, se abitate nella Capitale e il vostro condominio necessita di un amministratore di condominio a Roma, con le qualità sopra descritte, non esitate a contattare Condominio Chiaro: saremo lieti di fornirvi tutta l’assistenza di cui il vostro condominio necessita.