Codice civile in condominio: la rivoluzione in materia di regole condominiali è avvenuta con l’entrata in vigore della Legge 11 dicembre 2012, n. 220. Attraverso questa legge, si è di fatto ha creato un nuovo codice del condominio. Le novità principali hanno riguardato la nomina e i requisiti per diventare amministratori, gli animali domestici, la ripartizione delle spese e le tabelle millesimali, l’abbattimento delle barriere architettoniche, il cambio della destinazione d’uso delle parti comuni, l’introduzione della solidarietà sussidiaria e la modifica della disciplina in materia di lavori straordinari.

Per maggiori dettagli su tali cambiamenti, potete consultare il nostro articolo “Legge 11 dicembre 2012 n 220: cosa ha modificato questa legge in condominio“. Qui tratteremo, nel dettaglio, gli articoli a cui la gestione condominiale fa riferimento, così da avere maggiore chiarezza su come viene e deve essere gestita la vita nel vostro condominio.

A tal proposito, se abitate nella capitale e il vostro stabile necessita di un nuovo amministratore di condominio a Roma, affidatevi a Condominio Chiaro: siamo la soluzione perfetta per gestire in maniera ottimale, chiara e trasparente tutte le attività del vostro condominio.

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Gli articoli di riferimento nel Codice Civile

Gli articoli del Codice Civile che trattano le regole della materia condominiale sono:

  • gli articoli dal 1117 al 1138, contenuti nel Libro Terzo del Codice Civile: dedicato alla proprietà e inseriti nel Titolo VII, destinato alla comunione
  • l’art. 2659, contenuto nel Libro Sesto del Codice Civile: dedicato alla tutela dei diritti e inserito nel Titolo I, destinato alla trascrizione
  • gli articoli dal 61 al 73 presenti nel Libro Primo, Titolo IV e l’art. 74 contenuto nel Libro Primo, Titolo V
  • gli articoli 155 e 156, contenuti nel Libro Primo, Titolo VI

Gli articoli dal 1117 al 1138 sono, specificamente, dedicati alla materia condominiale: essi vanno a disciplinare la comunione.

Gli altri articoli citati fanno da corollario alla materia condominiale pur non trattandola nello specifico.
Ecco ulteriori dettagli nel paragrafo che segue.

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Codice Civile in condominio: cosa stabilisce la legge

L’art. 1117 cc. tratta le parti comuni dell’edificio elencando quali di esse sono “di proprietà comune dei proprietari delle singole unità immobiliari dell’edificio”.

L’art. 1117-bis, invece, ne definisce l’ambito di applicabilità e afferma che “le disposizioni del presente capo si applicano, in quanto compatibili, in tutti i casi in cui più unità immobiliari o più edifici ovvero più condomini di unità immobiliari o di edifici abbiano parti comuni ai sensi dell’art. 1117”.

Come è chiaro, l’articolo in questione definisce l’aspetto più importante sul quale si basa tutta la disciplina condominiale. La definizione di “parti comuni” è, infatti, la colonna portante che sostiene tutti gli altri articoli, dai diritti dei partecipanti sulle parti comuni (come elencato nell’art. 1118 cc.), passando per l’art. 1120 cc. che definisce quale maggioranza occorre per poter procedere alle innovazioni “dirette al miglioramento o all’uso più comodo o al maggior rendimento delle cose comuni”, fino ad arrivare alla disciplina sulla ripartizione delle spese condominiali (come citato dall’art. 1123 cc.), e così via.

Particolare attenzione merita anche l’articolo 2659 cc. che espone la trascrizione di un atto tra vivi. Inoltre, secondo quanto stabilito dalla Cassazione civile, sez. II, nella sentenza dell’8 ottobre 2019, n. 25139, l’attività alberghiera in un condominio è esclusa solo se vietata nel regolamento condominiale.

Gli articoli a cui fare riferimento sono davvero molti, come molta è l’attenzione che deve essergli rivolta. Affidarsi ad un amministratore di condominio a Roma qualificato e costantemente aggiornato garantisce, infatti, una gestione perfetta in ogni sua parte.

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