La convivenza in condominio presuppone delle regole ben precise che è necessario rispettare, così come previsto dal Regolamento Condominiale e dal Codice Civile. In particolare, è proprio il sistema legislativo a indicare i casi, le modalità, le tipologie e i tempi secondo cui è obbligatorio inviare delle comunicazioni all’amministratore di condominio.

Decidere di affittare il proprio appartamento collocato in uno stabile, ad esempio, è uno dei casi che impone al proprietario dell’unità abitativa l’obbligo di informare l’amministratore mediante una comunicazione ufficiale.

Condominio Chiaro è sempre pronto a fornire chiarezza e precise informazioni sulle pratiche gestionali e burocratiche che regolano la vita in un condominio e, nell’articolo che segue, vi mostreremo come e perché è doveroso mandare comunicazione al proprio amministratore di condominio quando si affitta il proprio appartamento.

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Condominio e locazione: quando e come avvertire l’amministratore

Secondo quanto stabilito dalla legge, il proprietario di un’unità abitativa presente in uno stabile deve comunicare all’amministratore di condominio, la locazione del suo immobile attraverso una lettera ufficiale.

Questa pratica, infatti, rientra tra le comunicazioni obbligatorie imposte dalla legge.

Non è solo la compravendita, quindi, ad essere oggetto di registrazione ma anche la stipula di un nuovo contratto di locazione.

In questo modo, infatti, l’amministratore potrà preservare e aggiornare l’Anagrafe Condominiale: un prezioso documento che racchiude i dati dei soggetti che abitano lo stabile a qualsiasi titolo, in modo da poter risalire con estrema facilità alla loro identità. 

Chi decide di affittare il proprio appartamento in condominio, quindi, deve procedere dapprima stipulando un regolare contratto d’affitto.

Entro un mese dalla data, ha l’obbligo di comunicare l’avvenuto accordo all’Agenzia delle Entrate mentre, entro il termine di due mesi, ha il dovere di informare l’amministratore condominiale, che dovrà essere messo a conoscenza dei dati anagrafici dei nuovi inquilini dell’immobile.

La comunicazione deve avvenire in modo ufficiale, ossia tramite lettera scritta.

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Lettera all’amministratore di condominio: come informarlo circa l’affitto dell’immobile

La stipula di un nuovo contratto di locazione presuppone, quindi, l’invio di una lettera all’amministratore di condominio entro due mesi dall’avvenuto accordo.

In questo caso, il proprietario dell’immobile affittato può procedere in due modi, inviando:

  • solo gli estremi del contratto, mediante i quali è facilmente individuabile l’entità del nuovo affittuario
  • il contratto di locazione in sé, dato che in esso sono riportati anche i dati del soggetto oltre che quelli sulla tipologia di immobile e di contratto
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Come inviare le comunicazioni nel modo corretto

Molti proprietari di casa inesperti possono avere dubbi circa la modalità di comunicazione.

Per essere certi di fornire un documento ufficiale, è opportuno che tutte le comunicazioni all’amministratore di condominio siano effettuate tramite PEC o raccomandata in modo da avere valore legale.

Dopo l’invio della comunicazione all’amministratore di condominio circa il contratto di locazione, lo stesso dovrà provvedere ad aggiornare il Registro Anagrafe dei Condomini, in modo da risalire in modo facilitato all’identità di ognuno, sia esso proprietario o meno. 

La comunicazione all’amministratore di condominio circa l’affitto di un immobile è, quindi, obbligatoria.

In mancanza di tale procedura, infatti, saranno ritenuti responsabili tutti i soggetti coinvolti:

  • il proprietario
  • il locatore
  • l’amministratore stesso

Il proprietario di un’unità abitativa presente nello stabile può decidere se comunicare all’amministratore l’intero contratto o solo i dati relativi alla registrazione del contratto. In entrambi i casi, infatti, la procedura sarà corretta.